L’obiettivo generale del progetto è quello di concorrere al miglioramento delle condizioni sanitarie della popolazione più vulnerabile di una delle aree più marginali della Somalia, mentre l’obiettivo specifico è di ridurre la morbilità ed il tasso di mortalità dovuto alla malaria riducendo contemporaneamente la vulnerabilità collegata ad altri parassiti attraverso la sensibilizzazione della popolazione alla prevenzione della trasmissione tramite l’uso di zanzariere, il trattamento dei focolai di zanzare tramite insetticidi e la cura dei punti d’acqua onde evitare le riproduzione dei medesimi.
Il progetto si realizza nella regione di Gedo che con i suoi otto distretti (Gedo capoluogo, Bardera, Lugh, Dolow, El-adde, Elwak, Burdhubo e Belet-hawa) è una tra le più grandi della Somalia. In particolare si è operato nel Distretto di El-adde, uno dei distretti più popolati della regione con circa 25.000 abitanti distribuiti in 38 villaggi. La popolazione del distretto è pesantemente dipendente dall’allevamento e dall’agricoltura stagionale. E’ collocato in un luogo strategico di raccordo tra le quattro regioni di Bay, Bakool, Middle Juba e la stessa Gedo ed ha pertanto sviluppato anche una certa vocazione per il commercio. Fortunatamente il distretto è in gran parte stato risparmiato dalle carneficine che hanno invece purtroppo caratterizzato altre aree della medesima regione di Gedo. La relativa tranquillità dell’area tuttavia a partire dal 2009 è purtroppo peggiorata sino alle attuali punte di estrema difficoltà, aggravata dalla siccità che ha messo a durissima prova le popolazioni residenti e la loro economia silvo-pastorale.
Anche a causa dell’inesistenza o estrema fragilità delle strutture sanitarie, l’ong locale partner ARD ha nel corso degli anni realizzato un lavoro di base per tentare di ridurre attraverso la prevenzione l’incidenza della malaria, poiché se da un lato questa è la strategia principalmente consigliata dalla stessa OMS, è peraltro evidente come l’insorgenza della malattia in un contesto di assenza di strutture sanitarie determini oggettivamente una situazione di insostenibilità di un approccio solamente curativo.
Vogliamo ancora una volta in questa sede sottolineare l’importanza di aver operato ed operare con una ong locale, anche al fine di riconoscerne e rafforzare il ruolo di attore protagonista di seppur piccole azioni concrete a favore delle popolazioni più vulnerabili. In un contesto quale la Somalia odierna, anche alla luce delle crescenti tensioni politiche certamente aggravate dalla siccità, l’ong proponente ritiene strategico dare forza e credibilità a quei soggetti in grado di operare in modo continuativo nelle proprie comunità, anche al fine di contribuire al rafforzamento di pezzi, per quanto piccoli, di una società civile che lei sola potrà nel medio periodo consentire condizioni minime di sviluppo, tutela e tranquillità nel paese.
Definito il contesto ed il problema, e individuato come target privilegiato all’interno dei 13 villaggi le famiglie più vulnerabili, ossia quelle con donne incinte e/o con figli minori di 5 anni, gli studenti delle scuole primarie e gli orfani ospiti in un orfanotrofio localizzato nel capoluogo, il progetto si propone la realizzazione delle seguenti azioni:
Il partner locale individuato è l’ong ARD (Action for Relief and Development), una organizzazione no profit, apolitica, costituita nel 2003 e con sede a Gedo. ARD ha in corso una attiva cooperazione con il Finish Church Aid (FCA) e con il Norvegian Church Aid (NCA).
Insieme a FCA e NCA, ARD realizza azioni di scavo o riabilitazioni di pozzi nei distretti di El-gudud e di El-adde nella regione di Gedo.
Collabora inoltre con differenti organizzazioni della diaspora somala localizzate in Europa, Stati Uniti e Canada, tra cui Somali Agricultural and Education Development Association (SOEADA-seura ry) basata in Finlandia che collaborerà a questa azione.
Il settore di intervento individuato è quello della sanità, mentre a livello di beneficiari, si considerano beneficiarie del progetto le famiglie che ricevono le zanzariere, per un numero complessivo di 1.650 tra le più vulnerabili del distretto; applicando in questo ambito una discriminazione positiva a favore delle donne considerando le donne incinte e le madri di bambini piccoli come un target privilegiato per la distribuzione; inoltre si prevede la distribuzione delle zanzariere e a tutti i 750 studenti della scuola di El adde ed i 100 orfani del locale orfanatrofio.
Infine grazie alla maggior attenzione e prevenzione ed alla disinfezione realizzata sui punti d’acqua tutta la comunità di El-Adde, ossia circa 25.000 abitanti, si considera favorita dalla riduzione della morbilità derivane dalla riduzione dei vettori.
Operando la nostra associazione non direttamente con proprio personale espatriato, ma per scelta strategica in collaborazione con una ong locale ben conosciuta e considerata sul territorio, sicuramente è stato possibile contenere le difficoltà ed i rischi conosciuti da altre organizzazioni che anche per realizzare interventi di maggiori dimensioni disponevano di strutture maggiormente visibili, di fatto non sospendendo in nessun momento le azioni e solamente rallentandole in determinati momento di maggior tensione o riprogrammandole in funzione dell’evoluzione delle strutture comunitarie maggiormente colpite dalla siccità e dai conseguenti flussi migratori.
Qui di seguito ed in ordine alle azioni inizialmente previste si dettagliano le principali attività realizzate:
Organizzazione nei 13 villaggi di gruppi di interesse finalizzati a ricevere formazione sulla malattia, sui vettori e sulle forme di riduzione del rischio (comportamenti) finalizzati alla riduzione del rischio di trasmissione. In particolare verrà promossa l’informazione circa l’importanza e la modalità d’uso delle zanzariere, anche in accordo con quanto indicato dall’OMS, e della cura dei punti d’acqua.
Si è innanzitutto provveduto all’assunzione del personale impegnato in loco nella realizzazione delle azioni di progetto, ovvero il coordinatore generale del medesimo, l’amministratore ed il responsabile della formazione sull’igiene ambientale. Proprio il coordinatore ha promosso in ognuna delle 13 comunità selezionate nella fase di individuazione la costituzione, tramite specifiche riunioni, di piccoli gruppi di riferimento per la realizzazione poi delle specifiche azioni di progetto.
In particolare nella fase di promozione, realizzata nelle prime settimane di progetto, sono state dettagliatamente esposte le ragioni del medesimo e le sue modalità di esecuzione, facendo riferimento alla tipologia delle azioni da realizzarsi in collegamento con le criticità che ne avevano determinato l’esigenza. Sempre in questa fase si sono realizzate le prime sessioni dell’assistenza tecnica sull’igiene ambientale approfondite successivamente nelle differenti azioni di progetto.
Complessivamente sono stati realizzati 41 incontri di informazione e promozione del progetto e costituiti 13 gruppi di riferimento nelle comunità.
Definizione di una lista delle persone selezionate per la consegna delle zanzariere con privilegio per donne incinte, minori di 5 anni, ragazzi delle scuole primarie, orfani
Con la collaborazione dei gruppi di riferimento costituiti e dei Consigli degli anziani il coordinatore ha verificato le prime liste di beneficiari individuati nella fase di fattibilità, integrandola, comunità per comunità, mantenendo le discriminazioni positive assunte. Le liste sono state sottoposte alle comunità per eventuali integrazioni e per essere condivise in occasione di incontri comunitari.
Consegna delle zanzariere tramite il coinvolgimento delle comunità e corsi per l’uso coretto a livello comunitario
Si è proceduto all’acquisto, allo stoccaggio in magazzino e successivamente alla consegna di 2.500 zanzariere in tutte le comunità selezionate e sono stati realizzati 13 corsi sul loro corretto uso alla presenza di tutte le persone o istituzioni scolastiche e caritative beneficiate, In occasione delle consegne sono stati organizzati piccoli momenti di festa con alimenti preparati dalle donne sulla base di piccole forniture di cereali garantite dal progetto.
Consegna tramite i Consigli di villaggio di insetticidi non dannosi e di lunga durata per il trattamento dei punti d’acqua
Come previsto ad opera del coordinatore di progetto a tutti i Consigli di Villaggio sono state consegnate forniture per circa due anni di insetticidi per il trattamento delle acque. Sono stati realizzati corsi specifici sull’utilizzo e sul trattamento delle acque da parte di un tecnico in tutti i Consigli con la partecipazione complessiva di oltre 80 persone. Anche in questo caso i partecipanti alle lezioni e dimostrazioni hanno ricevuto un pasto.
Realizzazione prima di 13 corsi di formazione nelle comunità per il trattamento delle acque stagnanti e per buoni comportamenti di prevenzione in particolare relativamente alla eliminazione delle acque stagnanti presso le case
La stessa modalità di formazione relativamente al trattamento delle acque stagnanti ed alla prevenzione delle patologie ad esse collegate è stata replicata, sempre a cura del tecnico contrattato sono state realizzate in tutte le 13 comunità beneficiate dalla donazione di zanzariere e dalle bonifiche due giornate di formazione organizzate in lavoro di bonifica di gruppo ed in momenti informativi. Hanno partecipato complessivamente oltre 500 donne che hanno ricevuto ognuna due semplici pasti come da documento di progetto approvato.
Realizzazione in ogni villaggio di campagne di bonifica
A partire dalle persone formate e dai materiali messi a disposizione nelle tredici comunità, con il supporto di tutto il personale di progetto, sono state realizzate nelle tredici comunità, con la collaborazione degli studenti delle scuole primarie, giornate di lavoro collettivo di bonifica: raccolta di contenitori d’acqua abbandonati, pulizia dei canali, polverizzazione in totale hanno partecipato oltre 700 persone: ai minori è stato distribuito materiale didattico ed a tutti i partecipanti un pasto preparato a livello comunitario.
Ostacoli e barriere
Subito dopo l’inizio delle attività del progetto, come l’incontro con la comunità degli anziani e la mobilitazione comunitaria, lo schema politico della zona è stato totalmente sconvolto.
El-Adde conosciuta per essere uno del luogo più stabile in dell’estremo sud della Somalia, e l'unica città in quella zona che non ha mai avuto esperienze di guerre, appena due giorni dopo il Capodanno, ha avuto la sua prima esperienza di caos e guerra iniziato con una operazioni militari da parte dell'esercito del Kenya con raid aereo e artiglieria, sostenendo che stanno combattendo contro i militanti Alshabab.
La lunga esistenza pacifica della comunità è stata interrotta, tanti spaventati sono stati costretti a fuggire.
Tutte le operazioni umanitarie sono state interrotte e il personale umanitario evacuato dalla città.